Finalmente il 13 novembre è arrivato anche in Italia ‘Google
Play Music, il servizio di cloud musica integrato con i servizi Google Play.
Play Music propone due servizi: vendita di musica
digitale tramite download (come iTunes e Amazon) e un Web Player con
storage digitale annesso (più simile Amazon Cloud Player che
ad iTunes Match). È inserito all’interno del negozio di
Google, già attivo per le applicazioni per Android. La musica si trova sul Play Store, in mezzo a giochi e libri. E già qui si nota il
difetto principale: non tanto la grafica essenziale, ma la
presentazione editoriale dei contenuti: una barra a scorrimento in
alto che propone le ultime uscite, greatest hits, album più venduti; una
classifica e i generi a lato. La presentazione del contenuto - come anche per
Amazon, peraltro - è abbastanza scarna, sicuramente più dell’iTunes Music Store
che invece valorizza molto bene la propria merce.
Il catalogo è ovviamente molto ricco: è quello già proposto da tempo, che comprende tutte le major discografiche (che peraltro continuano ad accusare Google di non fare abbastanza contro la pirateria) e le principali indie.
Ci sono invece un po’ offerte a prezzi speciali (dischi a 1 o 2 euro in meno rispetto ad iTunes, ma senza arrivare ai prezzi stracciati da 4€ di Amazon). Le canzoni si possono comprare alla carta (da 79 centesimi a 1,29 euro). Il metodo di pagamento è il Google Wallet, che va impostato ex novo, se non hai mai comprato nulla su Play.
Il catalogo è ovviamente molto ricco: è quello già proposto da tempo, che comprende tutte le major discografiche (che peraltro continuano ad accusare Google di non fare abbastanza contro la pirateria) e le principali indie.
Ci sono invece un po’ offerte a prezzi speciali (dischi a 1 o 2 euro in meno rispetto ad iTunes, ma senza arrivare ai prezzi stracciati da 4€ di Amazon). Le canzoni si possono comprare alla carta (da 79 centesimi a 1,29 euro). Il metodo di pagamento è il Google Wallet, che va impostato ex novo, se non hai mai comprato nulla su Play.
Una volta comprata, la canzone appare nella
lista La mia musica. È un player virtuale via Web,
con tutte le funzioni del caso (playlist, conteggio riproduzioni, catalogazione
per brano/artista, etc). Il download non è automatico: devi
farlo manualmente o installando un programmino, un download manager, che serve
anche per caricare la tua musica sulla nuvola. Puoi caricare fino a 20mila
brani che poi puoi ascoltare in streaming: il servizio di Cloud Storage è
gratuito (su iTunes ti chiedono 25€ all'anno per 25mila brani, su Amazon lo
stesso prezzo per 250mila canzoni). Il caricamento avviene direttamente da cartella
o tramite playlist iTunes: se il programma non riconosce la canzone non la
carica.
Da qui le canzoni si possono condividere su Google+ e
si trovano anche le canzoni condivise dagli amici. Per ascoltare le canzoni
fuori dal Web c’è un applicazione per telefonini e tablet, ma inevitabilmente
funziona solo per Android.
Insomma: offerta solida, che parte già molto strutturata e che è perfetta soprattutto per chi ha dispositivi mobili che usano il sistema operativo di casa Google. Per gli altri è una valida alternativa, ma ha bisogno di più contenuti esclusivi e di qualche impacchettamento editoriale per attirare e intrattenere i potenziali clienti.
Insomma: offerta solida, che parte già molto strutturata e che è perfetta soprattutto per chi ha dispositivi mobili che usano il sistema operativo di casa Google. Per gli altri è una valida alternativa, ma ha bisogno di più contenuti esclusivi e di qualche impacchettamento editoriale per attirare e intrattenere i potenziali clienti.
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